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Conflitto in Medio Oriente: Israele bombarda "infrastrutture militari" in Iran

Conflitto in Medio Oriente: Israele bombarda "infrastrutture militari" in Iran
Dal 21 giugno, le tensioni tra Iran e Stati Uniti sono aumentate a seguito di un'operazione militare coordinata con Israele, in cui gli Stati Uniti hanno bombardato tre impianti nucleari iraniani (Fordow, Natanz e Isfahan) con missili e bombe perforanti. Il presidente Trump ha salutato l'attacco come un "successo spettacolare" e ha avvertito che potrebbero seguirne altri se l'Iran non cercasse la pace.
L'Iran ha risposto lanciando circa 20 missili contro Israele, ferendo almeno 16 persone e causando lievi danni strutturali. Ha inoltre dichiarato l'emergenza nazionale, sospeso i voli e preso in considerazione la chiusura dello Stretto di Hormuz. Il governo iraniano ha definito l'offensiva statunitense un "atto barbaro" e una violazione del diritto internazionale.
La comunità internazionale ha reagito con preoccupazione. Russia, Cina, UE e ONU hanno chiesto moderazione, mentre Paesi occidentali come Francia, Regno Unito e Germania hanno chiesto il ritorno ai canali diplomatici. Negli Stati Uniti, si è registrato il sostegno repubblicano, ma anche proteste e critiche per la mancanza di approvazione da parte del Congresso.
Sebbene gli attacchi abbiano gravemente danneggiato l'infrastruttura nucleare, l'Iran possiede ancora uranio altamente arricchito e potrebbe riattivare il suo programma entro poche settimane. La situazione attuale è di escalation attiva, con mobilitazione militare, elevato rischio regionale e forti tensioni diplomatiche.
  • Putin incontrerà oggi a Mosca il ministro degli Esteri iraniano.

    Il presidente russo Vladimir Putin incontrerà oggi il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araqchi, ha annunciato il principale consigliere del Cremlino per la politica internazionale, Yuri Ushakov.

    "Sì", ha risposto il consigliere presidenziale alla stampa quando gli è stato chiesto se Putin avrebbe ricevuto oggi il diplomatico iraniano di alto rango, arrivato ieri sera nella capitale russa.

    Vladimir Purin, Presidente della Russia. Foto: (Foto di Gavriil / AFP)

  • La Spagna chiederà all'UE di sospendere immediatamente l'accordo di associazione con Israele.

    Il Ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares chiederà all'UE misure concrete contro Israele: sospensione dell'accordo di associazione, embargo sulle armi e sanzioni individuali. Chiede di abbandonare queste dichiarazioni e di agire contro le violazioni a Gaza evidenziate in un rapporto europeo.

  • Israele bombarda "infrastrutture militari" a Kermanshah, nell'Iran occidentale

    Lunedì Israele ha bombardato infrastrutture militari a Kermanshah, una città iraniana situata a circa 80 km dal confine iracheno. L'esercito israeliano ha confermato che gli attacchi hanno preso di mira depositi missilistici e altri punti strategici in un'area che ospita anche raffinerie di petrolio.

    Ore prima, Israele aveva intercettato un drone iraniano vicino a Eilat e un missile balistico, facendo scattare l'allarme nel centro del Paese e in Cisgiordania. I nuovi attacchi seguono l'offensiva statunitense contro gli impianti nucleari iraniani, aumentando la tensione in una regione già sull'orlo di una guerra totale.

  • Il Giappone ritiene che il bombardamento dell'Iran da parte degli Stati Uniti dimostri la volontà di "de-escalation" della situazione.

    Il Giappone ha sostenuto le azioni statunitensi in Iran e ha iniziato a evacuare i propri cittadini dalle aree a rischio. Tokyo ha sottolineato l'urgenza di de-escalation del conflitto e di impedire all'Iran di ottenere armi nucleari, a fronte delle crescenti preoccupazioni per l'impatto sulla sua sicurezza energetica.

  • Le azioni asiatiche crollano dopo l'attacco statunitense all'Iran: Tokyo perde lo 0,6% e l'India quasi l'1%.

    La Borsa di Tokyo ha aperto in perdita a seguito degli attacchi statunitensi in Iran. Il Nikkei ha perso lo 0,59% e il Topix lo 0,62%, con ripercussioni in particolare sulle aziende di semiconduttori e automobilistiche. Gli investitori temono un impatto sui prezzi e sulle forniture di energia, fattori chiave per il Giappone.

    Lunedì, i principali mercati azionari indiani sono crollati a causa dei timori di una perturbazione nello Stretto di Hormuz, cruciale per il commercio globale di petrolio. Il nervosismo ha avuto un impatto sui titoli tecnologici e ha indebolito la rupia, mentre è cresciuta l'incertezza sull'approvvigionamento energetico globale.

  • La Cina evacua la maggior parte dei suoi cittadini dall'Iran a causa dell'escalation del conflitto con Israele

    La Cina ha evacuato la maggior parte dei suoi cittadini in Iran a seguito dell'escalation del conflitto con Israele, utilizzando convogli terrestri fino ai confini con l'Azerbaigian e il Turkmenistan. Ha inoltre evacuato 300 persone da Israele e ha chiesto l'immediata cessazione delle ostilità, condannando gli attacchi statunitensi.

  • Il Paraguay ribadisce il suo sostegno a Israele e appoggia le azioni dei paesi alleati.

    Il Paraguay ha ribadito il suo sostegno a Israele e alle azioni dei suoi alleati in Medio Oriente, difendendo il diritto a proteggere la propria esistenza. Pur chiedendo di ridurre le tensioni attraverso la diplomazia, l'amministrazione di Santiago Peña mantiene un fermo sostegno a Tel Aviv nell'attuale conflitto con l'Iran.

  • Il Messico afferma che 175 messicani hanno evacuato il Medio Oriente in seguito agli attacchi degli Stati Uniti.

    Il Messico ha evacuato 175 cittadini messicani dal Medio Oriente a seguito dell'escalation del conflitto e mantiene attiva l'assistenza consolare. Il Ministero degli Esteri ha chiesto dialogo e pace, mentre i cittadini hanno protestato a Città del Messico chiedendo la rottura con Israele e respingendo qualsiasi azione militare.

    Una persona regge una bandiera durante una manifestazione pro-Palestina e pro-Iran. Foto: EFE

  • Il Perù avverte che il conflitto in Medio Oriente mette a rischio la sicurezza globale.

    Il Perù ha espresso preoccupazione per la crisi in Medio Oriente, avvertendo che mette a rischio la pace mondiale. Ha esortato a evitare ulteriori violenze e a dare priorità ai canali diplomatici. Ha ribadito il suo impegno nei confronti del diritto internazionale e sta mantenendo le sue ambasciate nella regione in stato di allerta per supportare i suoi cittadini.

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